– Allora, sei pronto?–

– Non so...Non credo!–

– Su, è una festa! Guardati intorno: gente che si diverte, un bel sole...–

– Sono pronto, voglio dire, sono allenato, ma... non riesco a concentrarmi!–

– Cooosa? Concentrarti? –

–Sì, sai: pensi alla gara, concentrarti in te, tener fuori tutto il rumore di fondo metti a fuoco i tuoi passaggi...–

– Ei ei ei, modera il linguaggio, e non andarmi in confusione, calma!–

– Scusa???–

– Parli di concentrazione, di chiuderti in te? Vuoi escluderti da tutto questo? Pensi davvero che tutto ciò sia un rumore di fondo? Il padre, qui dietro, chesta dando consigli al figlio che debutta, è rumore? Quei ragazzi laggiù, che tremano senza la muta ma vogliono provare a partire lo stesso, meritano di essere esclusi da te? Guarda quei due fidanzati: si abbracciano come se lui partisse per il fronte, in realtà parte solo due partenze dopo!–

– Capisco quello che intendi, ma...–

– L'hai detta tu stesso, la soluzione: mettere a fuoco - da non confondere con la concentrazione!

– Scusa???–

– Metti a fuoco il divertimento, quello che hai, sei e diventi incontrando acqua, vento, terra, sudore, fatica, PERSONE! Perché mettere a fuoco solo i passaggi?–

– Ma se non mi concentro rischio di strafare, di scoppiare!–

–Se metti a fuoco te stesso su quanto ho detto prima, sarai ben in contatto con te stesso, non credi?–

– Scusa???–

– Uffa! Dammi il tuo cronometro–

–No!–

– Visto? Lascialo perdere: lascerai perdere i se, i ma... Alla fine ci saranno solo colori, odori, sapori, sorrisi...–

– Ma in questo modo parlerò da solo per tutta la gara!–

–Scusa???–

– Voglio dire: non ho mai sentito commenti del genere dopo una gara di triathlon–

– Bah. Si vede che sei davvero concentrato sul tuo cronometro. E' bellino, per quello, ma non è che ne cambi uno a gara, no?–

– Mi sembri matto... Oh! Ecco l'arrivo! Occavolo, non ho preso neanche un passaggio, per darti ascolto!–

– Qualche rimpianto? Qualche ma? Qualche se?–

– Beh...–

– Cosa ti ricordi della tua gara?–

– Un bambino che mi dice "buonasera" dandomi la spugna, dei pesci che mi guardavano, e mia mamma, che mi grida: "SE CADI IO NON TI CURO, POI, TI AVVERTO!"

– Tua mamma...–

– Già, morta dieci anni fa...–

– Mi pare tu abbia fatto una bella gara–

– Beh, di sicuro una nuova... Ei, ma tu hai preso tutti i tuoi passaggi! –

– Scusa???–

Mauro Mongarli

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