Triathlon - Forte dei Marmi - 1997
di
M.Mongarli
J.Jones
Ho sbagliato tutto...otto anni di podismo, migliaia di non competitive,
dieci maratone, ho sbagliato tutto...
DOVEVO FARE UN TRIATHLON MOLTI ANNI FA !!!!
Aspettate, ritorno indietro di sei mesi, Dicembre 1996. Era da anni che volevo provare un triathlon, ma cambiare metodo di allenamento non è facile. Avrei dovuto fare qualche sacrificio senz'altro, e poi investire un po' di soldi. Decido invece di cercare di fare la cosa più economica possibile... Una bici usata, un paio di occhialini, molti allenamenti in piscina,
un po' meno in bici, la solita corsa, e Mauro Mongarli.
Abituato a spiaggie ben piu' proletarie, devo dire che a Forte dei Marmi mi
sono trovato bene! E' stata Bologna a volermi rifiutare... arrivati li', infatti, io e
Marcella notiamo come la macchina - una Evelina Mancuso modello bitubo,
somigliante ad una Fiat Ritmo - perdeva dei gran colpi.
Ho trovato Mauro Mongarli sul TRI-DRS , e da vero amico mi ha consigliato su tutto: Che sella devo usare ? Due allenamenti alla settimana in piscina basteranno ? Che devo mangiare ? A volte ci sono state delle deviazioni nelle nostre email, infatti spesso ci perdevamo in conversazioni sulla spiritualita' dello sport e la vita in generale. Percio' quando mi ha detto che sarebbe venuto a gareggiare a FDM ero contentissima finalmente di conoscerlo dal vivo Aspetta ! Come sei ? Cioe', il tuo aspetto fisico ? Vedete, io e Mauro abbiamo "parlato" molto, e a parlare molto mi ero fatto un'idea di lui: piccolo
quanto il mio computer, magro, scuro, forse con la barba. Quando Mauro mi risponde che la sua altezza e' di un metro e novanta so che devo cambiare visione velocemente...
Arrivo a FDM sabato mattina verso le 10:00 con Susanna che gareggia con me. Siamo un po nervose, ma dobbiamo calmarci perchè il primo pezzo in mare non lo permetterà. Sistemo tutto: bici, casco, scarpe, e cerco di copiare quello che fanno gli altri. Al briefing di 12:00 ci dicono che per oggi la muta non sarà permessa. Sto per dire a Susanna che quasi quasi e' meglio cosi' quando sento un gruppo di 364 maschi italiani con muscoli
ipersvillupati e petti piu grossi del mio, piagnucolare e sbattere i piedi "Ma farà freddooooooooo. Io non posso nuotare con questo mareeeeeeee".
Men = Weenies !!
Per fortuna non c'ero: in casi di emergenza so piangere molto forte ;)
Le donne iniziano per prima e io mi butto in mare con Susanna...Seguo chi mi sta davanti perchè tanto non vedo niente...splosh, splosh, splosh...vedo verde-verde-verde...non mi dispiace questo tratto...yuk ! Bevo un litro di mare e devo fare un minuto di dorso per riprendermi...splosh, splosh...la prima boa...splosh, splosh...la seconda boa...hey this is
easy...yuk! Bevo un'altro po e vado avanti comunque...splosh, splosh... l'ultima boa e tanto seguo chi mi sta davanti...sento delle voci...mi fermo "A RIVA!!!" Benissimo, sto seguendo l'unico gruppo che sbaglia percorso ! Comunque abbiamo finito e ...HO FINITO!! Non ci posso credere, ma non c'e tempo da perdere !
Sosta forzata, spesa altrettanto forzata per aggiustamenti vari, decisione
solenne di cambiar meccanico e via! per recuperare il tempo perduto.
Ahinoi, le partenze nel triathlon in genere sono puntuali, e cosi' abbiamo
perso quella della gara di Julia. Dopo un po' comunque la vediamo sortire
dall'acqua: una Venere di Milo, solo con le braccia.
Vediamo che e' un po' "scossa" e attendiamo trepidanti il suo cambio.
In verita ero stordita, per tre secondi non sapevo in quale direzione
andare. Quando poi sono arrivata alla bici, ci ho rimesso (si dice cosi'?)
E' piu' elegante di "go' buta' fora anca l'anima", come si dice qui...
tutto l'acqua di mare che avevo bevuto prima, ma poi bevo un po'
di acqua fresca e sto meglio.
Con un po' piu' di vita in corpo alla fine si mette in bici. Mi passa
davanti e io le grido: vai Julia, DRS Italia e' con te! Lei si gira di scatto, mi
saluta e... quasi cade. Non me lo sarei mai perdonato!
Vedo Mauro per tre secondi, sarà lui ? Devo andare...
In vari punti la ribecchiamo e ci sgoliamo, lei e' sempre fresca e presente
a se stessa...
In bici ho fatto il primo giro da sola, poi al secondo giro una ragazza
mi passa davanti e mi urla, "mettiti dietro" e cosi' passo da 29 kph
a 35 kph ! E' questo "fare la scia ?" mi chiedo.
Si', ti rispondo. E quando farai la prima gara senza scia autorizzata capirai ancora meglio...
Non mi dispiace...anzi comincio a sentirmi forte e passo davanti a Mauro e Marcella diverse volte con le mani alzate. Secondo cambio o meglio in gergo "T2" vedo Mauro meglio questa volta e chiedo "Is that you ???"
Come primo dialogo live con un estinto, non c'e' male!
Va be', in gara sai...
I 10 km di corsa per me e' stata una cosa meravigliosa!
Sapevo di poter finirlo senza problemi, forse anche con un tempo decente,
(non volevo guardare l'orologio per non stressarmi...tanto era il primo)
e più che altro...non ero l' ultima !
Alla fine, la vediamo spuntare sul rettilineo finale. Il tempo e' splendido: quasi dieci minuti meno del mio primo triathlon su questa distanza, due ore e quaranta minuti circa!
2:40:32 - Non ho parole, pensavo di poter finire in tre ore circa, mai avrei pensato di fare un tempo cosi'. Cerco Mauro subito...
L'ABBRACCIO
E' stato molto piu' bello di quanto mi aspettassi! Julia era ancora piena
di energia, ci siamo stretti forte, e sinceramente ero molto emozionato.
Mi sentivo di aver ritrovato un'amico che non vedevo da tanti anni, abbiamo
subito cominciato a parlare della gara, di noi, di tutto, come vecchi amici.
Sentivo quanti dubbi e paure si stavano sciogliendo in lei, in quel momento
(perche' aveva finito la gara, non per il mio abbraccio - ecco, subito
Pierluigi che pensa male!) e ci siamo sentiti davvero vicini.
E' vero...
Sensazione che si e' estesa sempre pù', e anche a Marcella, in quanto
abbiamo avuto modo di chiacchierare a iosa nella restante parte della
giornata e il giorno dopo, quando ho corso io... Con Julia ha corso anche
Susanna, una sua amica podista (davvero forte) al debutto nel tri che
saluto e abbraccio!
Sì, Susanna ha fatto un bel 2:25:xx e stiamo già facendo progetti per
il prossimo fra tre settimane.
La sera, io e Marcella abbiamo passeggiato per Forte dei Marmi, e bisogna
dire che il posto e' molto bello. Ha delle peculiarità notevoli:in serata,
la mia Evelina era parcheggiata tra una Ferrari e una BMW Roadster. In
seguito ha smarmittato dandosi molte arie (ma senza perdere più colpi,
grazie al cielo!)
Il livello di esibizione lì è allucinante, ma tutto e' permesso, se
perfino i Vigili Urbani girano con gli Scarabeo Aprilia nei colori più
sciccosi...
E ora la mia, di gara, il giorno dopo!
Faceva un caldo torrenziale, come dicono Gino e Michele.
Anche il giorno prima, infatti a livello muscolare non ho sofferto, ma
la sera avevo un gran mal di testa dal sole.
E l'acqua era quasi ai livelli di Lignano: cavalloni!
Weenie !
Con i miei quattro compagni di squadra, si decidono le tattiche, e comunque
la si metta io sarò costretto a gareggiare in solitaria per buona parte della gara, in quanto loro sono tutti buoni nuotatori. Io con fiducia trangugio due pastiglie di Cocculine, un ritrovato omeopatico consigliatomi da Luca, l'aguzzino che mi fa le tabelle.
BANG! Partiti.
Marcella, Olivia ed io guardiamo dalla spiaggia. Noto che quasi nessun va
SOTTO le onde (come mi hanno insegnato da piccola) ma tutti con le mani
alzate cercando di rompere l'onda. Vediamo la partenza di Mauro, Marcella scatta la foto, e andiamo verso la zona cambio.
Riesco a non pensare a nulla, dopo poco ho già perso la scia dei miei compagni, ma alla prima boa realizzo che STO BENE! Solo, sto facendo una fatica enorme. L'acqua non è per niente il mio elemento, e mi rendo conto di avanzare molto piano. Partivano quattro squadre (5 persone cadauna) ad ogni minuto, e dopo breve vengo preso dai più veloci della batteria partita dopo di me. Previsto. Quello che era sperato, invece, era di non
avere mal di testa o di pancia, e nonostante certi su e giù che ti fan fare addirittura delle bracciate nell'aria, procedo concentrato. E qui succede il patatrac. Un'onda carogna mi si infila tutta quanta in bocca, e mi fa bere parecchio. Mi si blocca subito lo stomaco, e comincio a perdere colpi come se non più della mia Evelina. Vedo l'ultima boa, ma la vedo
sempre alla stessa distanza. Provoco il vomito, ma e' ancora presto. Avanzo, arrivo all'ultima boa, giro verso la spiaggia ed e' come se togliessi il tappo. Due-tre minuti di quelli brutti, a non piu' di 100 metri da dove si toccava!
Noi tre stavamo aspettando alla zona cambio per vedere quando usciva il primo della squadra di Mauro. Avevamo poi istruzioni di dire a quanti minuti lui distava dagli altri.
Arriva il primo, Nicola, dopo 35 minuti, il mare doveva essere proprio difficile oggi...arriva il secondo dopo tre minuti...arriva il terzo dopo un'altro minuto...e non arriva Mauro. Quaranta minuti, quarantacinque minuti, decidiamo di non dirgli niente...
Sorvolando: arrivo alla zona cambio comunque determinato a continuare (in
genere mi riprendo abbastanza velocemente). Marcella e Julia mi incitano,
ma evitano accuratamente di dirmi quanto ci ho messo (corro senza
orologio). Ciò mi spiega tutto, riesco comunque a cogliere che anche i
miei compagni sono usciti con un gran ritardo: e' stata dura per tutti.
A questo punto noi andiamo a mangiare proprio di fronte alla zona cambio,
e così ho modo di parlare con Marcella...una persona con tre volte l'energia
dei comuni morali. Parliamo di questo e quello, della gara il giorno prima e
da religiosa convertita cerco di convincere Marcella che anche lei un giorno
deve provare...Come sono gli sportivi dilettanti? Peggio dei ...
La bici (un unico rettilineo da ripetere ad anello per tre volte) comincia in favor di vento, ma ho le gambe vuote. Qui c'e' forse il momento in cui ho pensato seriamente di evitar danni e ritirarmi, pero' ho mantenuto la calma, ho pensato a Marcella, all'Ironman, a Julia che mi sarebbe spiaciuto deludere in questo modo. Ho tenuto botta e ne sono felice. Nel primo tratto controvento non riuscivo neanche a tenere la moltiplica grande, davanti...
le gambe erano dure, ma giravano. Per il secondo giro la situazione si stabilizza, ma torna il vento a favore, e alle mie spalle sento Mirco e Paolo - due dei miei compagni di squadra - che mi chiamano. Per loro e' l'ultimo giro, e in un impeto di attaccamento ai colori sociali mi metto a tirare per loro, onde farli rifiatare in vista della corsa. Le energie ci sono: le sensazioni mi hanno forse tradito? Non lo so, il fatto e' che ho dato una gran tirata a 44 di media, fino al giro di boa. Poi li ho mollati - urlando loro di non mollare - con un inizio di fitta al fegato, che comunque gestisco senza problemi.
Alla fine arrivo anch'io, e Marcella e Julia sono stavolta un po' più pimpanti.
Perché avevamo mangiato un bel hamburger con le patatine !
Mi urlano allegramente che ho guadagnato sette-otto minuti su
un'altro dei miei compagni. Stavolta alle domande rispondono ciarliere,
Due donne insieme...
e mi dicono che comunque lui ha ancora circa sette minuti di vantaggio.
Sono lucido a sufficienza per calcolare che per uscire dall'acqua ci ho messo circa
45'. Mentre mi metto le scarpe da corsa penso che hanno fatto PROPRIO BENE
a non dirmelo, prima,
Ecco, vedi l'intelligenza femminile?
e con uno scatto degno di un bradipo esco dalla zona cambio, litigando pure con un giudice che voleva farmi uscire contemporaneamente da due direzioni diverse (almeno cosi' avevo capito al momento).
Mauro ha detto anche qualcosa in dialetto che non ho capito, Marcella
si e' messa a ridere.
Aveva a che fare con l'incompetenza delle istituzioni - civili e laiche - rappresentate in quel momento dal povero giudice...
La corsa: eccoci! Sono oramai le tre passate (si e' partiti all'una), e il sole picchia come un fabbro. Generalmente supero parecchia gente, tutti quelli che nuotano veloci e vanno come me in bici. Qui però le partenze sono state diverse, e mi trovo a superare una decina di donne quasi subito, e poi mi ritrovo solo. Poco dopo la famosa Capannina si gira verso il
centro abitato, in un viale ombreggiato. E' lungo, non ne vedo la fine, e contrariamente al solito mi pesa un po'. Raggiungo e supero due o tre concorrenti, non so dire di quale partenza. le gambe sono ancora molto dure, ma non sono peggiorate di molto da quando sono salito in sella. 4 km, tutto bene. Spugnaggi ogni due km, piu' che benvenuti.
Questo mi e' piaciuto molto. Spugnaggi e acqua ogni due chilometri, sapete,
faceva almeno 35 gradi, se non c'erano gli spugnaggi cosi' frequenti
secondo me sarebbero cascati come pere cotte...
A quello del sesto bevo con calma, al passo per un breve tratto. Più o meno vado a poco più di 4' al km - dopo la bici ti sembra sempre di andare piu' piano, ma ormai ho capito il trucco. Al settimo kilometro la schiena mi si indurisce un po', cerco di concentrarmi sulla falcata, al momento quella di una foca dopata col gingerino.
Mi tradusci questo please ? Una foca dopata col gingerino ?
Si dice cosi' a Venezia ?
Arrivo sul vialone finale, di circa un kilometro. Oramai e' fatta, anche se
ora bevo dalle spugne che ho tenuto infilate nel costume...
Questo trucco non mi avevi mica insegnato...
Non e' un trucco: e' SETE! (Comunque ora lo sai!)
Okay, solo in casi estremi...
Arrivo e sento distintamente Julia che mi grida felice che lei e' stata più veloce. La competitività gioiosa di quella donna meravigliosa! Poco prima di tagliare il traguardo riesco a fargli no col ditino (infatti, doveva togliere nove minuti dal tempo del tabellone per avere il mio tempo!) Sotto lo striscione, raccolgo le forze e faccio il mio saltino con sbattuta di tacchi. Lo speaker annuncia addirittura il mio nome, dicendo che sembravo soddisfatto della mia gara. In realtà sembravo solo distrutto! Marcella si butta tra le mie distrutte braccia, e mi dice bravo. HO VINTO! Julia mi restituisce "dall'altro lato" l'abbraccio del giorno precedente. E qui vorrei aggiungere che ho sentito una gran dolcezza nel vedere Olivia dormire nel Babyjogger col pollice in bocca, in mezzo a tutto quel baccano.
Da due ore dormiva, e infatti quella sera non voleva andare a letto alle nove.
Una vera diva!
Distratto da tutto ciò compio l'errore della giornata: mi fermo subito. Mi
assale uno strano mal di testa, e anche lo stomaco manda brutti segnali. Ma
con Isostad e qualche passo in piu' mi riprendo.
NON abbiamo fatto la foto di rito.
Marcella e' il mio paradiso, in quel momento, come sempre quando condividiamo queste cose. Julia e' radiosa: il triathlon puo' essere fiero di avere lei come atleta, ora!
Grazie ! Mi riavranno a Viareggio il 7 di Giugno...ora devo studiare
quel trucco con la spugna...
IL LUNEDI'
Giornata turistica: una mattinata in spiaggia, il pomeriggio in visita a
Lucca - visita che consiglio a tutti coloro che non ci sono mai stati!
E poi e' bello perché:
- sto bene (nessun dolore)
- Marcella e' con me
- non sento nessun bisogno di parlare della gara con lei. L'ha vissuta con me, non e' bellissimo?
Martedì mattina:
- un gran mal di braccia!
- il depliant per iscriversi alla granfondo di bici Pinarello, il 20 luglio: gnammmmmm!!!!
Ragazzi, sosteniamoci sempre così: FUNZIONA! Siamo un grande team.
Ho già quasi convinto Piero e Indro ad allenarsi con noi!
Accidenti, tocchera' cambiare la home page, fra un po'...
Vado a mangiarmi un melone
Io sto mangiando fragole e ciliege - yummy !
Mauro
Julia