Matthias e il cucchiaio (22 settembre 2003)
E' un lunedì plumbeo, per me. Noto più del solito l'aria fetida che aleggia nello sport italiano, meglio: nella comunicazione dello sport italiano. E' il lunedì dove due giorni prima un ragazzo è caduto (meglio di gettato, no?) giù dagli spalti di uno stadio, e dove il tutto viene insabbiato dal grande duello Totti-Buffon della sera prima. Ma basta perdere tempo, o mi lancio in un pistolotto sulla Federtennis... :) Veniamo allo Sport. E' da qualche tempo che vorrei parlarvi di Matthias. Il triathlon gli è sempre piaciuto, come sport e come idea. Tre anni fa in un incidente stradale ha perso la gamba sinistra che, grazie ad un bravo medico, ha parzialmente riavuto. Due anni fa, un nuovo inizio: Matthias comincia a praticare il triathlon. "Quest'anno (2003, ndr) affronto un triathlon su distanza media (gli olimpici sono troppo corti per le mie caratteristiche) e l'anno prossimo, a 4 anni dall'incidente, tenterò un ironman. Queste sono le mie piccole gioie, motore ed energia di vita." Questa era l'essenza del messaggio che ci arrivò qualche tempo fa, insieme all'annuncio che il medio da affrontare era quello della gara di Mergozzo. Dopo la gara, un altro messaggio: "Mergozzo archiviato, siamo (perché io ho fatto la fatica ma tante persone mi hanno aiutato standomi vicino) riusciti a concludere la gara con un dignitoso 5h33'. La gara è stata sicuramente impegnativa, ma il sostegno per Matthias non è mancato. A 4 km dalla fine il concorrente Nicola Andrella che lo precedeva si è fermato per aiutarlo e sostenerlo, e ciò ha portato ad un abbraccio sul traguardo che difficilmente entrambi dimenticheranno. "Per quanto riguarda i miei trascorsi a me non importa tanto fare sapere alla gente cosa IO ho fatto, anzi, mi interessa fare sapere alla gente cosa la nostra testa può fare per aiutare noi stessi nei momenti di difficoltà". Vicende come quelle di Matthias non sono rare e chissà, forse è giusto che di rado arrivino ai clamori della cronaca. Il fatto è che viverle da vicino, anche semplicemente sentirle raccontare dall'interessato, permettono una comprensione non filtrata da trombe, fischi e richiami ai Valori tanto roboanti quanto spesso interessati e quindi meschini. Complimenti quindi a Matthias Soncini (il primo da sinistra, qui con due compagni di squadra) del Cabasso Triathlon, a Nicola e a chi come lui ha sostenuto Matthias in gara e prima. Questi sono i legami che lo sport crea, nulla a che vedere con "Totti è amico di Buffon e non gli farà mai il cucchiaio, dovesse tirargli un rigore". |
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