Qualche tempo fa, al tempo della guerra nei Balcani e si bombardava allegramente Belgrado, io scrivevo di triathlon in modo più continuativo per varie riviste. Facevo parte di una mailing list internazionale per addetti ai lavori, ed un bel giorno appare un messaggio di una dirigente statunitense, già responsabile del movimento femminile per la federazione mondiale (splendida persona che ho avuto modo di incontrare). Cercava di sollecitare una sorta di aiuto internazionale per la federazione yugoslava di triathlon: bici, caschi, abbigliamento, qualunque cosa potesse aiutare a continuare a vivere la loro passione sportiva.
Ricordo una sola email di risposta, e la ricordo bene. Fu di Dragana Pavlovic, allora in segreteria alla federazione triathlon yugoslava. "We don't need anything. We just need you to stop bombing". (Non abbiamo bisogno di nulla: ci basta che la smettiate di bombardare).
Anche per questo, in questi giorni, mi chiedo: guerra? Quale guerra? Che senso ha dare dei nomi diversi ad un'unica, perfetta stupidità?
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Il fiato grosso e la sua coltivazione