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Test computer da polso Suunto Vector (14 aprile 2003)

Orologi che fanno di tutto, anche il classico caffé? Fiato Grosso ne prova uno che fa quel che promette.


Vector è definito dalla finlandese Suunto che la produce come Computer da Polso, e la definizione è tutt’altro che pomposa. Oltre all’orologio con funzione di cronometro (senza split di memoria) offre anche le funzioni di altimetro, barometro e bussola.
E’ solido, robusto nella costruzione, è forse grande per chi ha la mano piccola, di peso anche per chi ha la mano grande, ma è davvero leggibile, così, e non è certo pensato per un utilizzo fashion (l’utilizzo da fanatico per tirarsela è comunque previsto!)

Le funzioni altimetro, barometro e bussola sono completamente programmabili, secondo le condizioni meteo e la differenza tra il Nord geografico e il Nord magnetico (bussola, ovviamente), permettendo così rilevazioni molto precise (fra l’altro, Vector permette - sempre in funzione bussola - di impostare l’azimut automatico, per dare la direzione in modo veloce ed intuitivo).

Per garantire la massima precisione, Vector nelle sue funzioni deve essere costantemente tarato, soprattutto in quella di altimetro: una volta giunti in una posizione della quale si conosce con certezza l’altitudine, è bene impostarla nello strumento per la massima precisione.
Essendo uno strumento davvero sensibile, le più piccole variazioni della pressione atmosferica (dalle quali dipendono altimetro e barometro, le facce speculari della stessa misurazione) rendono le cose un po’ complicate se si utilizza il Vector in situazioni di tempo mutevole e senza riferimenti.

Per vedere quanto grande fosse lo scarto possibile, ho utilizzato il Vector durante una gara podistica collinare, in una giornata con notevoli sbalzi di pressione (leggibili all’istante per mezzo di freccette sempre presenti sul quadrante) in un’area abbastanza vasta e con un dislivello complessivo del percorso di quasi 2000 metri.

Durante la gara (l’uscita complessiva è durata 7 ore) ho volutamente tarato con precisione l’altimetro solamente un’ora dopo la partenza e un’ora prima dell’arrivo. Lo scarto tra l’altimetria effettiva del percorso e quella rilevata dal Vector è stato di circa 400 metri in negativo - quasi un quarto del dislivello complessivo.

In situazioni dove la taratura è stata praticata con regolarità (ad esempio ripetizioni in salita in bicicletta lungo una salita di circa 150 metri di dislivello) la precisione è stata assoluta.

Ho trovato molto interessanti le funzioni di registrazione del Vector per quanto riguarda i dislivelli e i tempi di percorrenza. Fra funzioni riassuntive, analitiche e dettagliate da impostare secondo preferenza ce n’è da perdere la testa. Il loro utilizzo non è propriamente intuitivo, ma per chi ama tener nota, ad esempio, dei diversi tempi di discesa su di una stessa pista di sci, o di ripetizioni lungo un certo dislivello, o di tener conto con precisione estrema dei movimenti di una intera settimana di trekking in quota, Vector offre molto, davvero.
Vi rimando al manuale, per maggiori dettagli. L’ho trovato, purtroppo solo in inglese, su questa pagina.
Il manuale a corredo di Vector quando lo si acquista è in un italiano a volte buffo, comunque utile allo scopo di capire lo strumento, ed è ricco anche di disegni del quadrante nelle diverse situazioni (si potrebbe anche scrivere schermate, o videate, in certi momenti!)

Il costo del Vector, visto in alcuni negozi, è mediamente di circa 250,00 Euro.


fiato grosso

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