Lo sport parlato (3 marzo 2003)

Non possiedo un apparecchio televisivo da circa otto anni. Mi capita di guardare la tv ogni tanto, vuoi per aggiornamento professionale - da bravo pubblicitario – vuoi perché a volte mi tocca. In entrambi i casi evito con cura i dibattiti dove di sport si parla, perché troppo spesso vi si chiacchiera a vanvera.

Forse è per questo che a volte sono un po' restio a parlare di massimi sistemi sportivi, mostrandomi a volte un po' orso, ma ieri ho fatto una bella esperienza che spero mi renderà più equilibrato in merito.

Sono stato invitato a parlare di comunicazione tra istruttore sportivo ed allievo (10-14 anni) ad un convegno di aggiornamento per istruttori della FIACK, la Federazione Italiana Canoa e Kayak. Gli altri interventi erano molto tecnici, così ho potuto parlare a ruota libera proprio di comunicazione, di rapporti umani, di come i ragazzi a quell'età siano schiacciati da pressioni esterne incredibili, di come quindi da queste si difendano e come chiedano aiuto.

Molto interesse ha destato la mia idea su come auto-definire il ruolo dell'istruttore sportivo, diverso e complementare da quello del genitore e dell'insegnante – ruolo che dai ragazzi può venir visto come un appoggio sicuro, visto la condivisione di temi e momenti di grande interesse al di là di schemi potenzialmente invasivi della sfera più intima.

Non mi aspettavo molte domande, in quanto credevo di toccare temi ben presenti in ognuno, e supponevo quindi di fornire solo dei punti di vista da integrare ai propri, degli spunti di riflessione, insomma. Invece, la discussione è stata ricca e proficua. Chi con entusiasmo condivideva le sue esperienze, chi magari si trincerava dietro un "non sono uno psicologo, e sono pure solo un volontario", difesa che presupponeva un inesistente attacco da parte mia, che non consigliavo certo di laurearsi in psicologia o di esigere lauti stipendi, ma esortavo ad un lavoro di introspezione per poter essere se stessi in modo pieno, senza che il proprio ego possa intralciare un rapporto delicato con me quello tra istruttore ed allievo.

Credo sia andata bene, insomma.

Di certo, io mi sono riappacificato con lo sport parlato, che può essere sport vero, un allenamento che porta benefici aerobici alle sinapsi cerebrali agendo in modo miratissimo.

Alla faccia dei teatrini televisivi.

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