Test calze Smartwool (28 febbraio 2003)

Calze di lana? Ok, ma per la montagna, per riempire gli scarponi da trekking e non farsi venire le vesciche.

Non solo, leggete un po'.


Tramite i buoni uffici del negozio La Tenda Sport di Mestre, entro in contatto con Outback, l'importatore italiano delle calze Smartwool. Questi tizi producono calze sportive per ogni tipo di uso sportivo con filati che comprendono anche lana merino australiana. Sarà pure di qualità, ma sempre lana è, mi dico, ma il test iniziato nell'ottobre 2002 per conto della Outback e con ancora con un po' di caldo, ha portato sorprese in positivo.

Le paia di calze testate sono quattro, poi le vedremo in dettaglio. In generale, il mix di lana e fibre sintetiche si presta benissimo ad un uso tecnico sotto il profilo della traspirazione, della stabilità della calzata, del comfort. Non ho registrato pruriti, o cattivi odori. I lavaggi sono stati frequenti, a 30 e a 60 gradi, e non ci sono stati cedimenti di sorta. Utilizzando come riferimento le mie calze tecniche di normale uso (Thorlo) direi che siamo sullo stesso livello.

La "marcia in più" di queste calze è sicuramente la capacità di mantenere costante la temperatura del piede.

La caratteristica è stata evidente quando ho provato, in condizioni di tempo coperto e con temperatura intorno ai 10°, ad uscire in bici senza i copriscarpe in neoprene. L'uscita è stata solo di un'ora e trenta minuti, e solo alla fine cominciavo a sentire le dita un po' a disagio per la temperatura. Il risultato è raggiungibile sicuramente con calze tecniche da ciclismo invernali, inutilizzabili comunque durante anche la primavera, non dico d'estate – cosa che con le Smartwool è probabilmente possibile. Affermo questo perché il livello di traspirazione delle calze, in situazioni limite come lo spinning, non ha mai visto il piede bagnato o a disagio. L'abbinamento con calzature adeguate porta ottimi risultati, insomma, e per il tempo libero il comfort (in casa come nell'andare in giro per lavoro o per compere) è sempre elevato.


I modelli nel dettaglio:

Running Ultracushion

Super soffice, e per questo distante dalle mie preferenze personali. Comunque non diminuisce la sensibilità del piede nella corsa, e la generosa imbottitura non cede. Qualche problema di comfort con un paio di scarpe da bici, quelle più aderenti al piede: non credo però questo sia imputabile alla calza, evidentemente rivolta ad un uso specifico da running. Ottime invece per il trekking.

X team Racer

Forse il modello più azzeccato, davvero multiuso. Morbide il giusto, ottima calzata, particolari estetici retrò che si fanno notare.

RBX Ultralight

Specifiche per la corsa (gara) ma si sono fatte valere anche in bici. Disporre di un modello tecnico così leggero che riesce a tener caldo il piede durante le gare podistiche invernali è davvero il massimo.

RBX Micro Mini

L'importatore definisce questo modello meno tecnico, ed era dubbioso sul fatto di importarlo o meno. Ferme restando le caratteristiche generali relative alla lana e alla capacità di mantenere la temperatura in effetti la calzata è diversa: la parte alta è meno anatomica (la caviglia è lasciata un po' a se stessa) e sul piede la tecnicità della calzata è affidata solo alla classica fascetta elasticizzata centrale.
Ciò non toglie che sia una calza utilizzabile per l'allenamento, anzi. Le differenze a mio avviso sono minime, e possono diventare sensibili solo per la calzata e in utilizzi davvero estremi.

I prezzi dei modelli sono fra i 15 e i 20 Euro.

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